Dal design alle marmellate

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le monfumine

Un master in architettura conseguito a Philadelphia e la prospettiva di una brillante carriera negli States. Quella di Maddalena Giandomenico avrebbe potuto essere una storia comune a tanti giovani italiani andati a cercare la loro strada fuori dal nostro Paese. A distanza di pochi anni, ritroviamo la giovane originaria della provincia di Treviso come titolare di un’azienda agricola specializzata in marmellate e confetture, da pochi giorni eletta presidente provinciale di Anga, l’associazione dei giovani di Confagricoltura. Una svolta a 360°? Poco ci manca. Di certo, quella di Maddalena è la storia di chi usa la creatività e la capacità di reinventarsi per trovare nuovi sbocchi professionali. Nel 2008, iniziata la crisi economica e finanziaria che portò gli Stati Uniti alla perdita di migliaia di posti di lavoro, la decisione di tornare a casa, a Monfumo, dove si stabilisce nel casolare di campagna di proprietà della sua famiglia, con due ettari di terreno e bosco. Qui cerca di mettere in pratica una passione che ha fin da piccola, quella delle marmellate. Studia, sperimenta l’abbinamento con nuove spezie e aromi e l’utilizzo di frutti rari e ingredienti inusuali. Capisce che il mercato, in questo settore così particolare, lascia ancora degli spazi promettenti. Parte così l’avventura dell’azienda agricola “Le Monfumine”.

“Per me l’agricoltura non è un ripiego, ma è la cosa più bella che ci sia – dice Maddalena -. Per me è bellissimo svegliarmi al mattino e lavorare all’aria aperta, godermi il sole, guardare le piante che fioriscono. E sono convinta che siamo ciò che mangiamo. Questo è il motivo che mi spinge a coltivare la nostra frutta come facevano i nostri nonni, nei loro giardini. Tanta cura, passione, tenacia, e nessun prodotto chimico. E tanta fantasia”. Nel 2011 inizia a “costruire” il suo frutteto, impiantando tra i Colli Asolani piante antiche e ricercate, coltivate con il metodo biologico. Due anni dopo, debuttano le prime confetture. Sedici tipi con ingredienti originali e inusuali: mele rosa di Monfumo, Pere thucaron, melograno e pistacchi, nashi e cioccolato, prugne e menta, pesche bianche e rosmarino, gocce d’oro e mandorle. Prodotti che in poco tempo arrivano sugli scaffali di selezionate pasticcerie ed enogastronomie, ma anche di ristoranti che se le contendono per gli abbinamenti ai migliori formaggi.

Oggi la sua azienda produce circa diecimila barattoli di marmellate, che vengono confezionate da un contoterzista con la frutta e le ricette di Maddalena. La raccolta viene fatta a mano e la trasformazione in confetture avviene per piccoli quantitativi, per mantenere inalterate le caratteristiche. Vengono scelte solo le varietà di frutti più antiche e semplici, che hanno sapori e profumi più intensi e rendono i prodotti superiori. Il prossimo step sarà la realizzazione di un laboratorio personale, che porterà a far crescere l’azienda anche sotto il profilo quantitativo.

Al successo imprenditoriale Maddalena abbina l’impegno in associazione, per promuovere lo sviluppo di un’agricoltura moderna e all’insegna del ricambio generazionale. Il lavoro inizia con un direttivo tutto al femminile. “C’è molto da fare per i giovani che vogliono iniziare il lavoro di agricoltori. In particolare vorrei dare impulso ai nuovi insediamenti, sostenendo i ragazzi che oggi si trovano disorientati di fronte ad informazioni carenti o confuse. Nella mia esperienza professionale ho avuto molte difficoltà nel reperire bandi, investimenti e altre indicazioni necessarie per far partire la mia attività. Anche il nuovo Piano di sviluppo rurale regionale non ci aiuta, ponendo parametri molto rigorosi e ristretti per accedere ai finanziamenti, come i quantitativi di terreno necessari per partire. Credo che se vogliamo davvero sostenere chi si affaccia nel mondo del lavoro dobbiamo fornirgli le necessarie agevolazioni e il know how perché possa concretizzare il suo progetto in tempi accettabili”.

di Emiliano Raccagni