Dal cachemire al luppolo, gli Oscar Green emiliani

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Innovazione, originalità, multifunzionalità come parole d’ordine. Anche quest’anno si è chiuso l’appuntamento con le selezioni regionali per l’Oscar Green, il premio per le giovani aziende agricole promosso da Coldiretti. È toccato nei giorni scorsi all’Emilia Romagna svelare i propri vincitori regionali, premiati nella cornice di Expo 2015 alla presenza del presidente nazionale Roberto Moncalvo, del presidente di Coldiretti Emilia Mauto Tonello e dell’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli. Tra le categorie selezionate spiccano l’allevatore di capre di razza Hircus, il pescivendolo che consegna a domicilio, il coltivatore di luppolo per la filiera della birra, l’imprenditrice che valorizza le proprietà del latte d’asina per finalità cosmetiche.

Si tratta – commenta Coldiretti Emilia Romagna – di testimonianze del profondo processo di rinnovamento green in atto nelle campagne in Emilia Romagna dove l’8 per cento dei titolari d’impresa ha meno di 40 anni ed è alla guida di 5.800 imprese. Di queste circa il 70 per cento – continua Coldiretti – opera in attività multifunzionali: dall’agriturismo alle fattorie didattiche, dalla vendita diretta alla trasformazione aziendale”. In Emilia Romagna, negli ultimi quattro anni, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Unioncamere, si sono iscritte al registro delle imprese delle Camere di Commercio 887 nuove aziende, con una media superiore a 220 l’anno, a conferma che nella campagne emiliano romagnole l’agricoltura offre ai giovani nuove opportunità di impresa e di occupazione.

Ecco, nel dettaglio, i vincitori: scopriamo qualcosa di più sulle loro attività. Nella sezione  “Fare rete” è stata selezionata l’idea di Floriana Benvenuta Messina, che insieme al marito ha avviato nei pressi di Imola (BO) un allevamento di capre Hircus, note nel mondo per la preziosa lana cachemire, di cui l’Italia è il primo Paese trasformatore al mondo.  Per la categoria “Campagna Amica” il premio va alla Cooperativa Armatori e operatori della Pesca di Cesenatico, che ha pensato di unire alla più classica e antica delle attività di mare la possibilità di consegna a domicilio del pesce fresco e, se richiesto, anche utili consigli su come pulirlo e cucinarlo. Nella categoria “Impresa 2. Terra” si afferma il trentaduenne Gabriele Zanini, che a Marano sul Panaro, dal 2014, coltiva luppolo, materia prima fondamentale per produrre la birra, oggi praticamente inesistente in Italia tanto che i grandi birrifici, nonostante un clima favorevole a questa pianta, sono costretti all’importazione in grandi quantità dall’estero. Oggi l’azienda modenese serve una nutrita schiera di birrifici artigianali, producendo luppolo biologico e sfruttando il “boom” del settore.

La Fondazione Nuovo Villaggio del Fanciullo, che si occupa del recupero di giovani tramite l’agricoltura sociale vince nella categoria “Paese Amico”, avendo tra l’altro approntato un mercato contadino in cui vengono venduti i prodotti delle attività. Nella categoria “We green”, invece, si afferma Fabio Pini, che alleva asini nel piacentino e che all’interno della propria azienda ha realizzato un punto vendita per i prodotti di bellezza ricavati dal latte.

Infine, spazio anche alle menzioni speciali. Per “Innovazione di prodotto” viene citato Flavio Piazzi, con la sua azienda La Bosca, di Ferrara, al cui interno, con una filiera rigorosamente “chiusa”, si allevano suini nutriti con farine e mangimi prodotti direttamente in loco, dai quali si ottengono insaccati tipici offerti al consumatore tramite vendita diretta. Le galline dell’azienda di Alice Saccani invece, sono le artefici del premio “Ambiente e benessere animale”. A Berceto (Parma) è nato un allevamento a terra di ultima generazione, con un numero di 1500 capi a ciclo. Infine, Alex, Tomas e Maikol Ferrari, 80 anni in tre: “l’azienda più giovane”, una realtà gestita dalla stessa famiglia da oltre un secolo, è oggi condotta da questi dinamici fratelli, che hanno dato un contributo fondamentale per ammodernarla, integrandola con la vendita diretta di Parmigiano Reggiano e Aceto balsamico.

Articolo di Emiliano Raccagni