Come ridurre i costi di riscaldamento

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Il riscaldamento da fonti rinnovabili è diventato negli ultimi anni un tema particolarmente discusso in Italia. La costante crescita dei prezzi dei combustibili, l’inquinamento e i cambiamenti climatici in atto sul fronte ambientale sono fattori che hanno spinto numerosi italiani a valutare sistemi per la produzione di energia termica da fonti energetiche rinnovabili. L’azienda austriaca KWB vanta oltre 20 anni di esperienza nello sviluppo di sistemi per riscaldare ambienti domestici e di uso collettivo attraverso la combustione della biomassa. Conta oltre 340 dipendenti e, con la propria società affiliata in Italia, offre soluzioni innovative per il riscaldamento a biomasse su tutto il territorio nazionale.

“In un periodo di ristrettezza economica, gli italiani si ritrovano a fare i conti anche con i continui aumenti dei costi per il riscaldamento”, ha evidenziato Horst Stuffer, direttore di KWB Italia. “Il prezzo di carburanti quali gasolio, gpl e metano è in continuo aumento e questo pesa inevitabilmente sulle tasche dei cittadini. Inoltre, la sensibilità degli italiani nei confronti dell’ambiente è cresciuta notevolmente”.

KWB è stata in grado di cogliere queste particolari richieste del mercato e, con la propria società affiliata in Italia, da oltre 15 anni offre soluzioni innovative per il riscaldamento a biomasse su tutto il territorio italiano. In particolare l’azienda si occupa della consulenza, progettazione, vendita e installazione di caldaie alimentate a legna spaccata, pellet e cippato di potenza compresa tra i 10 e i 300kW. “In Italia, abbiamo già installato oltre 2.000 caldaie a pellet, cippato e legna spaccata, utilizzate per il riscaldamento di ambienti da 100 m² fino a reti di 15 abitazioni singole. Questo ha garantito un risparmio di 12 milioni di litri di gasolio di riscaldamento all’anno, per un valore economico di circa 16.000.000 €, permettendo così una riduzione annua di anidride carbonica (CO2) di 38.000.000 tonnellate. Dati estremamente rilavanti, sia dal punto di vista economico che ambientale”, ha evidenziato Stuffer.

Chi decide di affidarsi a fonti energetiche rinnovabili può contare su importanti incentivi. Il Ministero dello sviluppo economico italiano, infatti, ha attuato il cosiddetto “Conto Termico”, un regime di sostegno specifico per interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e l’incremento dell’efficienza energetica. Per esempio, il proprietario di una villetta che decide di installare caldaie a pellet, pezzi di legna e cippato può contare su incentivi fino a 8.500€. Chi invece non può usufruire del “Conto Termico”, può fare riferimento all’agevolazione di detrazione Irpef del 50 o 65%.

“Il punto di forza delle nostre caldaie risiede nella possibilità di utilizzare un’ampia gamma di combustibili garantendo i massimi livelli di efficienza energetica. Oltre a legna spaccata, pellet e cippato, le nostre caldaie sono in grado di bruciare pellet da materiali di origine agricola come il tutolo, pellet di vite, pellet di ulivo e noccioli di oliva”, prosegue Stuffer. “Grazie all’utilizzo di materie prime e di scarto possiamo garantire importanti margini di risparmio: se si utilizzano materiali propri, infatti, è possibile avere una riduzione dei costi di riscaldamento annui fino all’80% rispetto all’utilizzo di carburanti tradizionali”.

“Il riscaldamento con pellet, legna e cippato, oltre a garantire importanti margini di risparmio, consente di dare il proprio contributo alla lotta contro l’inquinamento ambientale”, ha ribadito Stuffer. “Il riscaldamento con il combustibile rinnovabile legno è neutro in termini di CO2: nella combustione viene liberata infatti solamente la quantità di CO2 corrispondente a quella che un albero assorbe dall’atmosfera durante la crescita; un fattore di primaria importanza per la diffusione della cultura delle energie rinnovabili anche nel nostro Paese”.