Bio: arriva il nuovo standard “Mezzi tecnici”

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Nasce un nuovo marchio, con lo scopo di garantire uno standard e di conseguenza più sicurezza e trasparenza nel mondo del biologico. Si tratta di “mezzi tecnici”, un logo promosso da Aiab, Associazione italiana Agricoltura Biologica, con lo scopo di indicare quali concimi siano adatti per essere utilizzati in questo tipo di agricoltura. Nelle intenzioni dei promotori, il marchio fornisce un ulteriore elemento di chiarezza per chi produce il biologico, rappresentando  lo standard per il processo di produzione di mezzi tecnici e permettendo in questo modo alle aziende di avere a disposizione un attestato di qualità per i prodotti già ammessi in agricoltura biologica.

I mezzi tecnici sono input produttivi esterni all’azienda che sono destinati ad essere utilizzati nelle aziende agricole. Tra di essi si trovano, ad esempio, fertilizzanti, prodotti fitosanitari e mezzi tecnici meccanici. Secondo Aiab, il marchio per i mezzi tecnici andrà a colmare soprattutto un vuoto normativo, perché il settore non è ancora regolato in modo adeguato in tutti i suoi diversi ambiti. La richiesta di questo tipo di prodotti è infatti cresciuta molto negli ultimi anni, di pari passo con l’introduzione sul mercato di prodotti fitosanitari di origine biologica. La quantità distribuita di questi prodotti ha registrato un andamento crescente dovuto alla sempre maggiore richiesta da parte degli agricoltori, interessati a qualificare le proprie produzioni come biologiche.

Secondo l’Istat, che ha monitorato la distribuzione nazionale dei prodotti fitosanitari nel decennio 2002-2012, i prodotti di origine biologica hanno registrato una crescita esponenziale, passando da 11,9 a 290 tonnellate. Per non rischiare di compromettere la qualità e la sicurezza delle produzioni biologiche è importante utilizzare solo mezzi tecnici privi di rischi e con un basso impatto ambientale. Dall’analisi dei dati forniti al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali dagli Organismi di Controllo (OdC) operanti in Italia al 31 dicembre 2013, sulla base delle elaborazioni del SINAB – Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica, risulta che gli operatori del settore sono 52.383 di cui: 41.513 produttori esclusivi; 6.154 preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio); 4.456 che effettuano sia attività di produzione che di preparazione; 260 operatori che effettuano attività di importazione. Rispetto ai dati riferiti al 2012 si rileva un aumento complessivo del numero di operatori del 5,4%.

La distribuzione degli operatori sul territorio nazionale vede la Sicilia seguita dalla Calabria tra le regioni con maggiore presenza di aziende agricole biologiche; mentre per il numero di aziende di trasformazione impegnate nel settore la leadership spetta alla Toscana seguita da Emilia Romagna e Puglia. La superficie coltivata secondo il metodo biologico risulta pari a 1.317.177 ettari, con un aumento complessivo, rispetto all’anno precedente, del 12,8%. I principali orientamenti produttivi sono i pascoli, il foraggio e i cereali. Segue, in ordine di estensione, la superficie investita ad olivicoltura. Anche per le produzioni animali, distinte sulla base delle principali specie allevate, i dati evidenziano rispetto allo scorso anno un aumento consistente.

Per il presidente di AIAB Vincenzo Vizioli, “la chiarezza è necessaria affinché i mezzi tecnici siano utilizzati come vero supporto alla produzione. Non di rado nel materiale divulgativo si trovano informazioni difformi dalla categoria in cui il prodotto è registrato creando confusione e concorrenza sleale. Anche in questo il marchio AIAB sarà un contributo alla corretta informazione“.

Chi può esporre il nuovo marchio? Le aziende che impiegano nei propri processi  materie prime per cui i prodotti finali contengono solo componenti di origine vegetale, animale, microbica o minerale, garantendo l’assenza di contaminazione con altri elementi che non sono ammissibili. Il logo mezzi tecnici di Aiab è riconoscibile su etichette, imballaggi, materiale tecnico divulgativo, garantendo che le materie prime siano conformi ai principi e obiettivi dell’agricoltura biologica. Il rispetto dello standard di qualità è certificato da Q-Certificazioni, organismo di controllo accreditato anche per la certificazione delle produzioni bio alimentari. Aiab garantisce che grazie alla ricerca scientifica ed allo sviluppo tecnologico sono oggi a disposizione degli operatori biologici prodotti e strumenti innovativi che hanno un feed-back positivo per la qualità delle produzioni, rispettando allo stesso tempo ambiente e consumatore finale.

Articolo di Emiliano Raccagni

 

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