Arriva la “Primavera della merla”

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Clima, in Lombardia arriva la “Primavera della merla”. Tra fine gennaio e inizio febbraio le temperature massime in pianura sfioreranno i 15 gradi, un record per i giorni tradizionalmente considerati i più freddi dell’anno. È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Arpa: infatti il 27 gennaio il posto più caldo è stato Spinadesco (Cremona) con 14,4 gradi, mentre Milano ha registrato 12,7 gradi. Ieri, giovedì 28 gennaio, il picco è stato raggiunto in provincia di Lecco a Valmadrera con 13,5 gradi, mentre in pianura sono stati registrati 12,5 gradi a Vigevano (Pavia). Le previsioni per i tradizionali “giorni della merla” confermano questa tendenza con le massime comprese tra i 12 e i 15 gradi e lunedì prossimo 1 febbraio potrebbe addirittura fare anche più caldo.

La situazione di questi giorni è in linea con il trend degli ultimi mesi.  Secondo un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati dell’Osservatorio Agroclimatico Mipaaf, in Lombardia a novembre le massime sono state di 2,3 gradi superiori alla media del periodo ed è caduto l’88,3% in meno di acqua, mentre a dicembre ci sono stati 2,4 gradi in più rispetto alla media e il 91,5% di precipitazioni in meno.  Le riserve idriche – spiega Coldiretti Lombardia – sono a quasi il 60% in meno rispetto alla media del periodo 2006-2014 e al 43,7% in meno rispetto al già secco 2007, mentre le precipitazioni del 2015 sono state di appena 818 millimetri, ancora più basse dei già scarsi 847 millimetri registrati nel 2007. C’è anche poca neve in montagna visto che in media non si superano i 50 centimetri di spessore nelle zone sopra i duemila metri di quota dove qualche fiocco è caduto.

“I dati del 2015 e le temperature di questi ultimi giorni ci riportano all’anno della grande sete del 2007 – afferma Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia –, una situazione che aumenta le preoccupazioni degli agricoltori per i prossimi mesi e per la stagione irrigua estiva. Non è solo una questione di piogge non cadute sui terreni di pianura ma è tutto il contesto delle riserve idriche in montagna e del riempimento dei maggiori laghi che ci deve far riflettere su quello che potrebbe diventare un’emergenza per il territorio lombardo e per tutto il Nord Italia”. In estate in Lombardia le maggiori esigenze irrigue nei campi riguardano in particolare grandi colture come il mais (oltre 330 mila ettari), il riso (quasi 96 mila ettari), il pomodoro (oltre 8 mila ettari) e diverse orticole.