Al servizio di un’agricoltura sostenibile

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Phytobac è l’evoluzione dei Biobed nati in nord Europa nei primi anni Novanta. E’ un sistema chiuso e isolato, sicuro per l’uomo e l’ambiente perché elimina il contatto con l’operatore e il potenziale pericolo di contaminazione dell’ambiente circostante dovuto alla percolazione o al ruscellamento. L’impianto di drenaggio brevettato ed il software esclusivo per la gestione controllata dell’umidità sono il fiore all’occhiello di Phytobac. Phytobac è un sistema sicuro ed efficace che biodegrada i reflui di fine trattamento e le acque di lavaggio delle irroratrici. E’ un ottimo strumento per combattere la contaminazione puntiforme che è il maggior danno dovuto al rilascio nell’ambiente di agrofarmaci da parte dell’agricoltura.

Le contaminazioni puntiformi sono il risultato di pratiche agricole scorrette che possono determinare la contaminazione delle acque di superficie e di falda. L’inquinamento puntiforme si verifica durante la preparazione della miscela, durante il riempimento della strumentazione, nel trasporto e nel lavaggio interno ed esterno delle irroratrici. Ogni anno in Italia vengono impiegate circa 150.000 tonnellate di prodotti fitosanitari. Nel 47% del totale delle acque di superficie analizzate, è stata rilevata la presenza di PPP e nel 27,9% dei casi con concentrazioni superiori al limite stabilito per le acque potabili. Il 24,8% delle acque sotterranee sono risultati contaminate e nel 7,7% dei casi con concentrazioni superiore ai limiti di potabilità. (Fonte TOPPS).

I vantaggi di Phytobac: Nessun controllo dell’acqua in uscita perché smaltita tramite evaporazione. L’operatore lavora in tutta sicurezza in quanto non entra mai in contatto con i reflui. Inoltre, a differenza di altri prodotti sul mercato, non ci sono rifiuti speciali da smaltire annualmente. E’ dotato di un sistema di allarme per il troppo pieno. Il pannello di controllo monitora il funzionamento ed evita che si verifichino disfunzioni. Phytobac non necessita di manutenzione, grazie alla semplicità di funzionamento e ai materiali di alta qualità con cui viene realizzato, resistenti a prodotti chimici e agenti climatici estremi. Avere un Phytobac in azienda è sinonimo di sostenibilità e tutela dell’ambiente. Inoltre si è in regola con le disposizioni del PAN.

Come funziona? Il principio di Phytobac è molto semplice. Le acque contaminate passano attraverso il Biomix, un substrato naturale che le degrada. L’acqua invece evapora naturalmente in pochi mesi. A fine stagione non ci sono più residui contaminati grazie al lavoro di funghi e batteri presenti nel Biomix. Phytobac è disponibile in più formati, a seconda delle esigenze aziendali: grande o piccolo, fisso o mobile, in plastica o in cemento. Phytobac viene dimensionato in modo personalizzato grazie ad un software di proprietà che è in grado di fornire tutte le informazioni per realizzare il biodegradatore più adatto alla singola azienda. Un Phytobac installato a Cuneo avrà caratteristiche diverse di uno in funzione a Catania. Inoltre si può ingrandire nel tempo, nel caso in cui l’azienda si espandesse o variasse la gestione dei fitofarmaci. Può essere installato anche in aree con spazi limitati. Lo sviluppo di Phytobac è il risultato di studi effettuati Biotisa SAS. In Francia Phytobac è adottato da anni; è stato riconosciuto dal MEEDDAT (Ministero dell’Ecologia, dello Sviluppo Sostenibile e dell’Energia). Brevetto: EP 1834929-2007-09-19.  Distributore esclusivo per l’Italia: Mybatec srl in collaborazione con Bayer CropScience.